Le donne falliscono nel tentativo di ottenere lo status di azione collettiva nella causa Microsoft per discriminazione di genere
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Microsoft ha contestato un caso di discriminazione di genere dal 2015 in cui si sosteneva che "le politiche e le pratiche a livello aziendale violano sistematicamente i diritti delle donne impiegate tecniche e si traducono in pregiudizi di genere incontrollati che pervadono la sua cultura aziendale".
Il caso è stato archiviato da tre ex dipendenti Microsoft Katherine Moussouris, Holly Muenchow e Dana Piermarini ed è stato inizialmente deciso a favore di Microsoft.
La causa, tuttavia, lo ha scoperto tra il 238 e il 2010 sono state presentate 2016 denunce di discriminazione di genere e i denuncianti hanno successivamente intentato un'azione legale collettiva che copriva oltre 8,600 donne in vari uffici Microsoft negli Stati Uniti.
Tale tentativo è stato tuttavia smentito dal tribunale distrettuale di Washington, che ha ritenuto che i presunti membri della classe proposti non fossero vittime di una politica standard a livello aziendale.
Da lì il caso è stato deferito alla Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Nono Circuito, a San Francisco, che oggi ha consegnato un regalo di Natale anticipato a Microsoft confermando la sentenza originale.
Una giuria di tre giudici della Corte d'Appello del Nono Circuito ha confermato la sentenza che concludeva che i querelanti non dimostravano che una politica aziendale o un'azione aziendale uniforme di Microsoft avesse influito negativamente sulle donne.
Microsoft ha sempre negato che esista una cultura della discriminazione di genere, affermando che "fornisce un ambiente in cui tutti i dipendenti hanno l'opportunità di avere successo".
via Legge Bloomberg