Adobe: la gente sta tagliando fuori i social media a causa della disinformazione sulle elezioni del 2024

Adobe, Microsoft e Google fanno parte dell'iniziativa C2PA

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Note chiave

  • La preoccupazione per la disinformazione sulle elezioni del 2024 spinge molti a ridurre l'uso dei social media, afferma Adobe.
  • Microsoft propone inoltre nuove leggi ed etichette per i deepfake e un divieto di pubblicità ingannevoli basate sull'intelligenza artificiale.
  • Google ha annunciato in precedenza che integrerà le credenziali di contenuto C2PA per verificare l'autenticità delle immagini.

Il 2024 è l'anno delle elezioni globali, con almeno oltre 70 paesi che stanno tenendo il processo di selezione dei loro leader. Sono già quasi la metà dei paesi in tutto il mondo, e nell'era della corsa all'intelligenza artificiale, sorgono preoccupazioni sulla disinformazione, soprattutto con i deepfake e la clonazione vocale.

Adobe ha recentemente ha tenuto uno studio, rivelando che la maggior parte dei consumatori negli Stati Uniti nutre profonde preoccupazioni circa la disinformazione con l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2024. L'azienda fa parte del Coalizione per la provenienza e l'autenticità dei contenuti Iniziativa (C2PA) insieme a Microsoft, Google e altri giganti della tecnologia per contrastare la diffusione di immagini generate dall'intelligenza artificiale non regolamentata.

Lo studio mostra anche che le persone vogliono misure di salvaguardia più severe sia dalle piattaforme dei social media che dal governo per combattere la disinformazione, con molti che tagliano sui social media a causa di queste preoccupazioni. L'aumento dei contenuti generati dall'intelligenza artificiale ha reso più difficile all'87% degli intervistati distinguere la verità dalla finzione, portando il 74% a dubitare anche di fonti affidabili.

Brad Smith, VC di Microsoft, ha anche testimoniato prima del Senate Intelligence Committee prima delle elezioni. Ha proposto tre misure: una nuova legge per contrastare le frodi deepfake, etichette obbligatorie per i contenuti sintetici (come il C2PA) e un divieto di pubblicità ingannevoli basate sull'intelligenza artificiale nelle campagne politiche, con alcune eccezioni per satira e notizie.

"Nell'affrontare le sfide poste dai deepfake e da altri problemi tecnologici, è evidente che nessun singolo settore della società può risolvere questi complessi problemi in modo isolato", afferma Smith.

Google ha precedentemente ha annunciato i propri piani per integrare Content Credentials 2 di C2.1PA nei suoi prodotti come Search, Ads e YouTube per aiutare gli utenti a distinguere tra immagini reali e manipolate. Questo aggiornamento fornirà dettagli sull'origine di un'immagine e sulla cronologia delle modifiche.

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