Google capitola davanti alle autorità di regolamentazione antitrust dell'UE, destinate a cambiare business

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Microsoft è stata una società molto castigata dopo essere stata quasi smantellata dalle autorità di regolamentazione antitrust americane all'inizio del 2000, con gran parte del suo vantaggio ipercompetitivo smussato dalla stretta supervisione di avvocati residenti.

Sembra che Google potrebbe presto avere un assaggio della stessa medicina, poiché la società inizia a soddisfare le richieste dell'UE di cambiare il modo in cui opera su Internet.

Google è stata multata per la cifra record di 2.4 miliardi di euro (2.7 miliardi di dollari) a giugno di quest'anno per aver favorito ingiustamente il proprio prodotto di ricerca per acquisti rispetto ai risultati di ricerca naturali e, in linea con le regole dell'UE, questo martedì ha offerto un piano alle autorità di regolamentazione su come modificare le sue pratiche per fermare ulteriori violazioni.

"L'obbligo di rispettare è interamente responsabilità di Google", ha affermato la Commissione europea in una nota.

La commissione ha altri 30 giorni per valutare il piano di Google e la società ha tempo fino al 28 settembre per apportare le modifiche appropriate.

L'azione potrebbe essere solo un assaggio di ciò che accadrà, tuttavia, poiché la Commissione europea per la concorrenza prepara una nuova multa più ampia, possibilmente già il prossimo mese, per le loro pratiche abusive relative ad Android.

Google è accusato di pratiche anticoncorrenziali iniziate da gennaio 2011 come la richiesta ai produttori di smartphone di preinstallare la Ricerca Google e il browser Google Chrome in cambio dell'accesso ad altre app Google e il divieto ai produttori di utilizzare versioni rivali di Android. Google è anche accusato di pagare i produttori di smartphone e gli operatori di rete mobile per installare solo Ricerca Google sui propri dispositivi.

Oltre a una grossa multa, un rimedio proposto sarebbe quello di separare il Google Play Store dalla versione di Android di Google, il che renderebbe immediatamente più competitive altre distribuzioni del sistema operativo.

"Se Google fosse costretto a separare Google Play dagli altri suoi servizi Digital Life, i produttori di telefoni e gli operatori sarebbero liberi di impostare ciò che vogliono per impostazione predefinita, innescando potenzialmente un calo nell'utilizzo dei servizi di Google", ha affermato Richard Windsor, analista finanziario indipendente che tiene traccia della concorrenza tra le più grandi società Internet e mobili statunitensi e asiatiche.

Ciò consentirebbe a Microsoft, ad esempio, di offrire Bing Search e Cortana in condizioni di parità con le offerte di Google e consentirebbe agli utenti di scegliere di distribuire i propri dati privati ​​a società diverse, invece di essere costretti a fidarsi di Google se non possono permettersi o desidera utilizzare un iPhone.

Dopo anni di ritardi, il problema ora sembra progredire molto rapidamente, suggerendo che il mondo degli smartphone potrebbe essere pronto per un altro grande sconvolgimento a breve.

Maggiori informazioni sugli argomenti: androide, antitrust, eu, google, reuters

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